Ripartiamo con ordine su treni e bus da ambo i lati del confine italo-svizzero
Nonostante sia prevedibile un graduale ritorno agli usuali livelli di traffico oggi calati anche dell'80-90%, e che probabilmente i livelli abituali di utenza non verranno raggiunti per diverso tempo, appare evidente che in molte situazioni la capacità dei mezzi sarà insufficiente a garantire il distanziamento. Per mitigare almeno il problema si sta pensando di scaglionare gli ingressi in uffici, aziende e scuole sia differenziando gli orari di ingresso e uscita sia diluendo le presenze sui sette giorni della settimana anche se una tale riflessione sembra ancora solo agli inizi, in particolare in Svizzera.
In vista di una tale evenienza le Aziende di Trasporto devono prepararsi fin da subito ad ampliare gli archi di servizio ben fuori dalle tradizionali fasce di punta e ad estenderli all'intera settimana.
Le Aziende di Trasporto devono essere spinte e sostenute, anche economicamente, dagli Enti pubblici in questo sforzo. Questa appare come l'unica possibilità per rispettare i vincoli di distanziamento e per offrire un servizio attrattivo che permetterà all'uscita della crisi di recuperare più rapidamente l'utenza e con essa i necessari introiti per la sostenibilità dei sistemi di trasporto.
Le realtà Ticinese e Lombarda sono in stretta connessione e accanto a problemi comuni e anche condivisi, basti pensare al problema dei frontalieri, esistono specifiche differenze territoriali e normative, segnatamente sulla gestione ferroviaria.
Esponiamo pertanto criticità ed esigenze dei due territori distinti.
1 - Lombardia:
Sono da escludersi soluzioni complicate e ingestibili come l'idea di introdurre prenotazioni sui servizi regionali che riuscirebbero solo a complicare la vita ad una popolazione già sufficientemente sotto stress.
Una nota meritano le linee ferroviarie considerate minori che, anche in condizioni normali, soffrono raramente di situazioni di affollamento. Su queste linee va semplicemente mantenuta la loro adeguata capacità evitando decurtazioni del servizio e soprattutto autosostituzioni che, queste sì, renderebbero impossibile il rispetto del distanziamento sociale per la minore capacità degli autobus.
Per le stesse ragioni devono essere ripristinati i servizi ferroviari che sono stati sostituiti con servizi automobilistici nel Dicembre 2018.
2 - Ticino:
Le due principali Aziende di trasporto svizzere (FFS e Autopostale) hanno annunciato il 30 aprile le misure previste in vista di una graduale ripresa delle attività economiche e del trasporto pubblico a partire dall’11 maggio. Esse si fondano essenzialmente sul senso di responsabilità degli utenti, raccomandando ad esempio il porto della mascherina su treni e bus accanto all’invito, per chi lo può, di evitare gli orari di punta accanto all’impegno nel limite del possibile ad aumentare le capacità dei mezzi. Nell’immediato non ci si poteva realisticamente attendere di più, ma sui tempi medio-lunghi l’esperienza del coronavirus dovrebbe portare a una strategia che punti a una maggiore sicurezza pure sanitaria sui trasporti pubblici anche in tempi cosiddetti normali in modo da mantenere la fiducia degli utenti. Ciò implica costi che necessiteranno dell’aiuto pubblico. Vi è infatti il rischio che i cospicui investimenti fatti e in corso (Gottardo, Mendrisio-Varese-Malpensa, Monte Ceneri, tram-treno del Luganese, ecc.) finiscano per essere almeno parzialmente vanificati.
Per i suddetti motivi le Associazioni ASTUTI (Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici) e UTP (Utenti del Trasporto Pubblico) della Lombardia e delle altre regioni italiane rivolgono un appello alle Aziende di Trasporto Pubblico e segnatamente agli Enti preposti alla loro guida e gestione affinché sorreggano adeguatamente qualità e quantità del trasporto pubblico per ridurre i rischi ora e ancora di più per una più veloce e piena uscita dalla crisi per tutto il settore, ribadendo la centralità del Trasporto pubblico regionale e locale rispetto sia alla questione ambientale sia all'efficienza del sistema produttivo.